È passato quasi un anno da quando ho presentato una proposta di legge sull’istituto della prescrizione del reato (leggi il testo), ma il governo dell’inciucio è più interessato a promettere che a prendere provvedimenti. Si continua ad intervenire sugli effetti, ma non sulle cause della lentezza processuale. In questo modo non si risolve niente.
Prendiamo un caso concreto: ci sono voluti 6 anni di indagini per arrivare al rinvio in giudizio di gran parte degli indagati sui presunti concorsi truccati banditi dal Comune di Montesilvano a novembre del 2007. Fra le persone in attesa di giudizio vi sono il consigliere regionale del Pdl, Lorenzo Sospiri, l’ex sindaco di Montesilvano, Pasquale Cordoma, l’ex assessore provinciale di Pescara, Roberto Ruggieri. Con un tale trascorso di tempo è inevitabile che gran parte dei reati contestati – fra cui rivelazione di segreti d’ufficio, concorso in tentata truffa aggravata e concorso in induzione al falso – si prescriva prima di poter arrivare alla sentenza di primo grado e in questo modo viene meno il diritto fondamentale dei cittadini di controllare l’operato degli amministratori della res publica.
I politici coinvolti nell’inchiesta per i presunti concorsi truccati a Montesilvano nel 2007 dovrebbero rinunciare alla prescrizione. Così potrebbero dimostrare la propria innocenza nelle aule del tribunale senza bisogno di avvalersi di “cavilli giuridici”.
Nel frattempo, siccome sappiamo già che ciò non succederà, ho presentato l’interrogazione n. 5-02504 al Ministro della Giustizia (leggi il testo) per chiedere se abbia intenzione di velocizzare concretamente l’iter processuale a livello penale, utilizzando ad esempio la mia proposta di legge sull’istituto della prescrizione del reato.
Non è mai troppo tardi per ascoltare le proposte del M5S e tutelare i diritti dei cittadini.