Malasanità a Roma, continuano le morti sospette

Negli ultimi anni si sono verificati, in tutta Italia, molti casi di decesso a seguito di infezione nosocomiale da Klebsiella pneumonia (un batterio, potenzialmente letale, che si può contrarre in ospedale).

Già nel 2014, essendo venuto a conoscenza di una morte atroce avvenuta dopo mesi di sofferenza e causata da una infezione di Klebsiella, ed avendo saputo dai parenti della vittima che altre persone, nel medesimo reparto, erano state infettate durante lo stesso periodo, ho presentato una interrogazione al Ministro della Salute, chiedendo che disponesse una ispezione ministeriale ma, allo stato, non ho avuto nessuna risposta.

Link alla prima interrogazione al Ministero della Salute

Avevo chiesto anche alla Procura di indagare se ci fossero state altre morti sospette da klebsiella, ma nulla ha fatto nemmeno la Procura di Roma.

Nelle ultime settimane mi sono stati segnalati altri due casi simili verificatisi sempre presso il Policlinico Umberto I di Roma. Due persone che, anche a causa dell’infezione, sono morte lasciando costernazione in tutti i propri familiari.

Scoprire da dove derivi una infezione da klebsiella è molto difficile senza una ispezione dei Nas ed un controllo accurato da parte degli ispettori. Possiamo però dire che le infezioni opedaliere dipendono molto dalla vetustà dei nostri ospedali, dalla scarsa manutenzione degli stessi (pensiamo ai condotti dell’aria condizionata che sono un veicolo privilegiato delle infezioni ospedaliere) ed anche da una cattiva organizzazione degli accessi del personale sanitario nonchè dei familiari.

Proprio per capire cosa è successo, ma soprattutto per evitare nuovi decessi, ho presentato un’altra interrogazione indirizzata al Ministro della Salute dove ho denunciato questi due nuovi casi, chiedendo al più presto una ispezione ministeriale presso il Policlicnico e notizie verificate per sapere, in questi tre anni, quante persone sono morte a Roma a causa della Klebsiella.

Link alla seconda interrogazione al Ministero della Salute


Interrogazione su pericolosa segnaletica a Pescara

Dal 1° luglio 2015 sul tabellone luminoso all’ingresso della galleria sulla tangenziale al confine tra Pescara e Montesilvano, direzione Montesilvano, è spesso presente il messaggio: «Alt fermarsi, elevato valore inquinanti in galleria», affiancato a un gigante segnale di divieto d’accesso.

Questo allarme si ripete all’uscita del tunnel.

Nel secondo caso chi percorre la tangenziale può scegliere di evitare di infilarsi nel tunnel definito «inquinato», seppur con una manovra che potrebbe risultare troppo repentina e pericolosa.

Nel primo caso citato è invece impossibile. Il tabellone, infatti, è posto a pochissimi metri dalla galleria mentre l’unica «via di fuga», l’uscita per Pescara Colli, si trova almeno un km prima e lì l’Anas non ha posto nessuna indicazione.

Da diverse segnalazioni abbiamo saputo che numerosi cittadini, davanti all’allerta hanno istintivamente «inchiodato», per poi dover forzatamente imboccare il tunnel «vietato» e tale pratica è ovviamente molto pericolosa per l’incolumità di tutti coloro che percorrono quella strada.

Inoltre, nonostante il cartello di divieto di accesso, non risulta che la galleria sia veramente chiusa al traffico.

Abbiamo quindi chiesto se il Ministro dei Trasporti sia a conoscenza dei fatti in premessa e, se la galleria è effettivamente aperta, quali siano le ragioni che hanno portato all’introduzione di una segnaletica così pericolosa per l’incolumità pubblica.

Abbiamo anche chiesto se il Ministro intenda intraprendere iniziative al fine di chiarire se vi siano concreti pericoli per la salute pubblica in prossimità o all’interno della galleria e se intenda assumere iniziative e acquisire dati sull’inquinamento all’interno della galleria stessa.

Qui puoi leggere l'intera interrogazione e i firmatari.